Dall’8 dicembre 2020, nel tentativo di spingere un po’ sullo shopping di Natale, è partita la fase sperimentale del piano cashback.
In sostanza si tratta di un piano attuato dal governo che permette di recuperare il 10% della spesa sostenuta tramite i pagamenti con bancomat, carta di credito o prepagata, fino a un massimo di 1.500 € di spese.
A patto che siano acquisti effettuati in negozi fisici e non shopping online, per buona grazia di commercianti e professionisti.
Scopo dell’operazione? Abbattere l’uso dei contanti portando ad un utilizzo più massiccio della moneta elettronica, per ridurre l’evasione fiscale.
La voce “contro”
Premesso che la stragrande maggioranza dei negozi, soprattutto catene e centri commerciali, da sempre emettono regolare scontrino fiscale, e che quindi probabilmente sarà una norma controproducente (in deficit), andrebbe sottolineato che i commercianti, quando il pagamento viene effettuato elettronicamente, pagano delle commissioni (variabili) alla banca che eroga il servizio. E che quindi, quando viene deciso, attraverso norme legislative, di andare a modificare le naturali dinamiche che regolano il mercato, sarebbe corretto tenere conto dei maggiori costi per gli esercenti.
Inoltre, questa norma, sembrerebbe premiare, e di fatto lo fa, chi spende maggiormente. Quindi, dando per scontata una certa ragionevolezza nella gestione economica delle famiglie, verrebbe premiato (con il “ritorno di denaro” per l’appunto) chi ha più disponibilità economica. Per certi versi questa è una dinamica contraria a quanto previsto dalla costituzione (L’articolo 53 della Costituzione sostiene che l’imposta che i cittadini, anche apolidi e stranieri, sono tenuti a versare è proporzionale all’aumentare della loro possibilità economica. In altre parole, l’imposta cresce con il crescere del reddito.).
Piano cashback 2021: facciamo chiarezza
Partiamo dalle basi.
La Gazzetta Ufficiale al “Regolamento recante condizioni e criteri per l’attribuzione delle misure premiali per l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici” si esprime così:
“Accedono al rimborso solamente gli aderenti che abbiano effettuato un numero minimo di 50 transazioni regolate con strumenti di pagamento elettronici. In tali casi, il rimborso è pari al 10% dell’importo di ogni transazione e si tiene conto delle transazioni fino ad un valore massimo di 150 euro per singola transazione. Le transazioni di importo superiore a 150 euro concorrono fino all’importo di 150 euro.”
Quindi non andare a spendere 400 euro in un colpo sperando in 40 euro di rimborso, perché ne riceverai comunque 15. In poche parole, vacci piano!
Il rimborso che verrà erogato si baserà su periodi semestrali (che indicherò qui sotto) e sarà determinato dal conteggio globale delle transazioni che avranno comunque un limite massimo di 1.500 euro per ciascun semestre.
Questo significa che se spendi più di 1.500 euro in sei mesi, potrai ottenere un rimborso massimo di 150 euro, perché questo è pari al 10% della spesa effettuata valida all’ottenimento del rimborso.
In un anno quindi puoi arrivare a massimo 300 euro di rimborso sui pagamenti effettuati con moneta elettronica (bancomat e carta di credito) presso negozi fisici e professionisti.
Ecco le scadenze di ciascun semestre:
- 1 gennaio 2021 – 30 giugno 2021
- 1 luglio 2021 – 31 dicembre 2021
- 1 gennaio 2022 – 30 giugno 2022
Requisiti per aderire:
- Essere maggiorenni
- Essere residenti in Italia
- Utilizzare gli strumenti di pagamento elettronico registrati al di fuori dell’esercizio di impresa, arte o professione (acquisti personali).
L’adesione è su base volontaria
Come ottenere il rimborso col cashback 2021
Prima di tutto devi scaricare l’app IO e seguire le istruzioni per l’autenticazione (potresti aver bisogno di carta d’identità elettronica o di SPID); successivamente dovrai indicare gli estremi che identificano lo/gli strumenti di pagamento elettronico che utilizzerai per gli acquisti.
Tra i dati da inserire ci sarà anche il tuo IBAN, sul quale poi riceverai il tanto atteso rimborso!
Avrai anche la possibilità di cancellare l’iscrizione al programma, ma perderai tutti i punti accumulati per accedere al rimborso. Potrai compiere quest’operazione direttamente dall’app IO.
Vantaggi: il cashback messo in pratica
Aspetta! C’è un’altra buona notizia: un bonus extra riservato ai centomila cittadini più spendaccioni.
Altri 1.500 € per semestre da portare a casa.
Se due persone si dovessero trovare in condizione di parità in graduatoria, ovvero con lo stesso numero di transazioni effettuate, farà fede la marca temporale dell’ultima transazione eseguita che risulterà precedente.
In pratica, questa aggiunta potrebbe portare fino a 3.000 euro all’anno di rimborso agli acquirenti più assidui.
Al di là di fare acquisti talvolta insensati, puntando al rimborso, pensa alle situazioni in cui hai reale necessità di spesa e ricordati di questa possibilità: supermercato, ristorante, negozi, benzina, servizi vari (in negozio), noleggi, etc.
Ad esempio, nel nostro caso noleggiando un furgone o un’auto che sia, sai che nella maggior parte dei casi è richiesta la carta di credito per il deposito cauzionale: tanto vale utilizzarla anche per il pagamento del noleggio!
Un furgone non lo noleggi a caso. Di solito hai un buon motivo per farlo. Ecco che il piano cashback arriva in supporto alla tua spesa necessaria.
Hai bisogno di un furgone, lo noleggi, e otterrai un rimborso del 10% sulla spesa (sempre che si rispettino tutti i canoni di cui sopra).
Cosa aspetti? Se già sei abituato a fare acquisti con le carte, ne varrà sicuramente la pena. Tutto sommato, sempre meglio in più che in meno, giusto?